Sensori TPMS: obbligatori su mezzi pesanti

3 min per leggereVeicoli commerciali
Andiamo a scoprire insieme le nuove norme per il 2024, cosa sono e come funzionano i sensori TPMS.
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Cosa dice la normativa sui sensori TPMS per i veicoli commerciali?

Dall’1 luglio di quest’anno i sensori TPMS - sigla acronima che sta per Tire-pressure monitoring system - hanno subito modifiche normative in ambito europeo, che ne hanno portato l’obbligo di dotazione su tutti i nuovi veicoli appartenenti alle categorie: M2, M3, N1, N2, N3, O3, O4; per poter essere regolarmente immatricolati.

Andiamo a scoprire insieme, cosa sono questi dispositivi, come poter omologare i sensori TPMS sul proprio veicolo - anche nel caso di un mezzo commerciale scelto attraverso la formula del noleggio a lungo termine - e tutto quel che c’è da sapere a riguardo.

L’obbligo dei sensori TPMS per i veicoli commerciali

Se già a partire dal luglio del 2022 erano cominciati gli obblighi di omologazione a montare i sensori TPMS per tutti i proprietari di veicoli commerciali, l’1 luglio ha designato il definitivo spartiacque. La normativa europea, che s’inquadra nel disegno strategico ecologico di diminuire globalmente il più possibile le emissioni di gas serra, ha stabilito obbligatoria la dotazione dei sistemi TPMS su tutti i veicoli (vecchi in fase di omologazione e di nuova produzione) delle categorie M2, M3, N1, N2, N3, O3, O4.

Come non solo i tecnici del settore sanno perfettamente, infatti, quando gli pneumatici non sono gonfiati adeguatamente, possono: da un lato subire una maggiore e inconsueta usura ed essere soggetti a imprevisti sinistri, generando un peggioramento della sicurezzadi guida; dall’altro aumentare, anche notevolmente sulle lunghe tratte, lo spreco del carburante; diminuendo, quindi, in efficienza. La dotazione dei sensori TPMS, con il suo sistema di monitoraggio montato sulle ruote, elabora un continuo controllo della pressionedell’aria all’interno delle gomme, restituendo l’informazione al conducente attraverso degli appositi segnali di avvertimento visivi - con l’accensione di spie specifiche - e sonori, nel quadro della cabina di guida, nei casi in cui sia rilevata un’anomalia capace di generare un’improvvisa bassa pressione pneumatica.

Come adeguare il proprio mezzo pesante

Strumenti specifici realizzati proprio per montaggio e smontaggio su gomme del sistema TPMS, permettono che i sensori siano perfettamente collocati internamente nelle gomme su valvole e collari. Anche al netto dell’attuale impossibilità tecnologica di un gommista di effettuare rilevamenti diagnostici sui sensori TPMS e sul loro funzionamento o raccolta dati, per questioni di sicurezza è comunque necessario essere totalmente certi dell’accuratezza dell’operazione e, pertanto, il consiglio è quello di lasciare gli specialisti a occuparsi dell’installazione su ruota dei dispositivi. Vi sono due tipologie di sensori TPMS attualmente disponibili: · a valvola in alluminio clamp-in, particolarmente resistenti alle alte velocità - oltre i 210 km/h; · a valvola di gomma snap-in, più economiche, più facili da montare, ma che possono mancare di precisione con l’eccessivo aumentare della velocità.

Sensori TPMS indiretti e diretti

È sempre molto raro che la tecnologia non sviluppi più varianti di uno stesso dispositivo e pur con tutte le varie differenze proposte dai marchi sulla diagnostica del problema pneumatico stimato, i sensori TPMS si differenziano principalmente in due tipologie: diretti e indiretti.

I sensori indiretti analizzano i dati del sistema antibloccaggio ruote (ABS) montato sul veicolo per constatare la presenza o meno di anomalie nella pressione degli pneumatici.

I sensori diretti, invece, di cui più volte si è fatto cenno in questo articolo, avvertono la plancia di guida attraverso un sistema di allarme visivo (con una spia luminosa) e sonoro permettendo di intervenire sull’anomalia pneumatica per tempo. I rilevamenti della pressione collocati nella parte interna di ognuna delle gomme collegati a un computer centrale, ne permettono infatti, nei dispositivi di sensori TPMS diretti più avanzati, anche la visualizzazione sul cruscotto dello stato del singolo pneumatico.

Vantaggi dei sensori TPMS sui mezzi pesanti

Lo accennavamo anche inizialmente e i vantaggi sono essenzialmente su tre differenti fronti:

· consumi; · emissioni; · sicurezza.

Se sui primi due abbiamo già grossomodo spiegato, ci soffermiamo ulteriormente sulle specifiche importantissime della sicurezza.

Il dispositivo è costituito da un insieme di sensori che, una volta montati sugli pneumatici, permettono di tenere sotto un assoluto controllo lo stato della loro pressione interna, riportando l’informazione attraverso particolari segnali, sia visivi che acustici, al quadro guida e permettendo anche tempestivamente all’autista di intervenire sull’eventualità. In termini di manutenzione, peraltro, la dotazione di sensori TPMS su un veicolo permette di evitare il controllo manuale degli pneumatici, assicurando attraverso l’elettronica un monitoraggio continuo e più efficiente e lasciando ai gommisti un più facile rilevamento delle anomalie.

Pubblicato il 26 maggio 2025
26 maggio 2025
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