
Fringe Benefit auto aziendale 2025: tutte le novità
Scopri come si calcola il fringe benefit auto nel 2025, quali veicoli sono tassati di più e come risparmiare con modelli green.
Calcolo e vantaggi fiscali del fringe benefit auto aziendale
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le nuove tabelle ACI per il calcolo del fringe benefit 2025, riguardante le auto, generalmente parte della flotta aziendale, date in concessione ai dipendenti come beneficio addizionale. Ecco tutte le novità di quest’anno che bisogna sapere.
Cos’è il fringe benefit auto e come funziona nel 2025
Il fringe benefit è un compenso concesso ai dipendenti di un’azienda, una retribuzione accessoria che non viene erogata in denaro, ma attraverso l’offerta di una serie di beni o servizi. Ad esempio, l’impresa potrebbe finanziare corsi di formazione per i suoi collaboratori, dei viaggi premio, oppure offrire in comodato d’uso computer, telefoni e altri dispositivi. Uno dei fringe benefit più comuni, nonché uno dei più apprezzati, è quello che prevede la concessione ai dipendenti di veicoli aziendali a uso promiscuo, ossia utilizzabili non solo per l’attività lavorativa, ma anche per le necessità private. A seconda dei casi, l’azienda può acquistare le automobili da destinare ai dipendenti oppure può prenderle a noleggio, stipulando un contratto a lungo termine.
Calcolo del fringe benefit auto aziendale nel 2025
Il fringe benefit auto aziendale viene calcolato su base forfettaria. Sebbene le regole, nel 2025, siano parzialmente mutate, la base rimane identica. In particolare, il calcolo viene effettuato tenendo conto:
• di una percorrenza di 15.000 km all’anno; • del costo chilometrico definito ogni anno dalle tabelle ufficiali ACI e differenti in base al modello di veicolo; • della percentuale da applicare al calcolo.
La differenza principale rispetto agli anni passati riguarda proprio la percentuale che consente di calcolare l’ammontare del fringe benefit. Infatti, mentre fino al 1° luglio 2025 tali percentuali venivano definite in base alle emissioni inquinanti della vettura, la normativa, ora in vigore, prevede di tenere conto esclusivamente del tipo di alimentazione. In particolare, i veicoli elettrici e quelli plug-in godono di percentuali inferiori rispetto a quelli alimentati a benzina e diesel, anche ibridi.
Tassazione fringe benefit: soglie di esenzione e impatto fiscale
Entro una certa soglia, i fringe benefit non concorrono a formare il reddito imponibile, questa cambia di anno in anno e viene stabilita attraverso la Legge di Bilancio. La Legge di Bilancio 2024, confermata in questo 2025, ha innalzato il precedente limite di 258,23 euro, portandolo l’esenzione a:
• 1.000 euro per i lavoratori senza figli a carico; • 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico.
Questo significa che, se il valore del fringe benefit veicolo aziendale non supera tale soglia, il lavoratore non dovrà pagare nulla; al contrario, al superamento del limite indicato, la somma sarà soggetta al 100% a tassazione. Le nuove regole in merito alla tassazione delle auto aziendali a uso promiscuo, sebbene siano volte alla riduzione delle emissioni inquinanti, rischiano di comportare un deciso aggravio per dipendenti e collaboratori delle imprese. I lavoratori che beneficiano del fringe benefit auto aziendale - anche nel caso di veicoli con contratto di noleggio a lungo termine da utilizzare per il lavoro e le esigenze personali – e a cui viene assegnato un modello non ecologico, potrebbero trovarsi a dover pagare di più a causa dell’aumento della tassa sull’auto che, andando ad innalzare la percentuale del fringe benefit da tassare, influisce sul reddito, dunque sulle imposte da versare allo Stato.
Fringe benefit auto 25%, 30%, 60% CK: cosa significano oggi?
Queste percentuali erano quelle utilizzate, almeno fino al 2024, per calcolare il fringe benefit dell’auto aziendale in base ai livelli di emissioni inquinanti del veicolo. In particolare, il fringe benefit:
• al 25% veniva applicato in caso di emissioni CO2 inferiori a 60 g/Km; • al 30% era utilizzato per i veicoli con emissioni CO2 tra 61 e 160 g/Km; • al 50% era usato con emissioni CO2 tra 161 e 190 g/Km; • al 60% veniva applicato con emissioni CO2 superiori a 190 g/Km.
Tabella storica delle percentuali pre-2025
La tabella storica riassume il sistema applicato fino al 30 giugno 2025, quando le percentuali di riferimento per il calcolo forfettario erano correlate alle classi CK basate sulle emissioni CO₂, con fasce che partivano dal 25% per vetture ≤60 g/km, fino al 60% per oltre 190 g/km. Tale criterio, utile per premiare veicoli a basse emissioni, è ora rilevante esclusivamente a fini comparativi per il periodo transitorio; le tabelle ACI 2025 riportano ancora i valori storici per completezza normativa.
Cosa cambia con l’eliminazione delle classi CK
Il cambiamento principale consiste nella sostituzione del criterio basato sulle emissioni CO₂ con uno basato sulla tipologia di alimentazione del veicolo. Dal 1° gennaio 2025, con chiarimento dalla Circolare A.E. n.10/E del 3 luglio scorso, il valore di riferimento si calcola sulla base del 50% dell’importo per 15.000 km, ma la percentuale effettiva è abbattuta al 10% per i veicoli a trazione esclusivamente elettrica e al 20% per i plug-in hybrid.
Come risparmiare con un fringe benefit ecologico
Risparmiare richiede optare per scelte tecniche e contrattuali specifiche. Dirigere la propria attenzione verso veicoli a batteria o plug-in permette di ridurre la quota imponibile (10% o 20% del valore ACI, come abbiamo visto) e può rendere il fringe benefit non tassabile entro le soglie di esenzione. Ulteriori economie derivano da contratti di noleggio che includono canone, manutenzione e assicurazione, riducendo oneri diretti del dipendente. È opportuno valutare il costo totale di proprietà, incentivi fiscali locali e sconti aziendali per massimizzare il beneficio netto.
Auto aziendali e fringe benefit: acquisto o noleggio a lungo termine?
Il fringe benefit su un’auto aziendale per uso promiscuo offre indubbi vantaggi, soprattutto nel momento in cui rientra nella soglia di esenzione definita dalla Legge di Bilancio in vigore. In questo caso, infatti, il lavoratore non solo ha a disposizione un veicolo da utilizzare anche durante il tempo libero, ma si trova a dover sostenere esclusivamente le spese necessarie per la normale gestione della vettura, come quelle relative al carburante e alla manutenzione. Nel caso in cui la vettura fosse presa a noleggio, potrebbe addirittura risparmiare anche su quest’ultima voce di spesa.
Domande frequenti (FAQ)
Quanto costa al dipendente l’auto in fringe benefit nel 2025?
Il costo per il dipendente si determina applicando alla percorrenza convenzionale (15.000 km/anno) il costo chilometrico ACI, riportato nelle tabelle 2025, e successivamente la percentuale prevista per il tipo di veicolo. Il risultato è il valore in natura da imputare al reddito. Per il 2025 la base è il 50% dell’importo ACI, ridotta al 10% per BEV e al 20% per PHEV; se il totale rientra nella soglia di esenzione non concorre al reddito imponibile.
Quali auto sono più convenienti per il fringe benefit?
Le soluzioni più vantaggiose sono i veicoli a batteria (BEV) e, in misura minore, i plug-in hybrid (PHEV), poiché il regime 2025 abbassa la quota imponibile rispettivamente al 10% e al 20% dell’importo ACI. Tuttavia, la convenienza finale dipende dal prezzo d’acquisto o canone, incentivi disponibili, costi di gestione e percorrenze reali. Un veicolo costoso ma green può non offrire sempre risparmio netto, rispetto a un modello più economico a basso consumo.
È meglio scegliere un’auto elettrica o plug-in per ridurre la tassazione?
Dal punto di vista esclusivamente fiscale una BEV offre il vantaggio maggiore: la percentuale imponibile è fissata al 10%, contro il 20% dei PHEV; ciò riduce l’imputazione in busta paga. La scelta ottimale deve comunque considerare autonomia reale, esigenze di ricarica, prezzo di acquisto o canone e incentivi, poiché un PHEV con uso prevalentemente elettrico può risultare competitivo; pertanto, conviene calcolare il beneficio netto includendo TCO, incentivi e comportamenti d’uso.
Le auto a noleggio rientrano nel fringe benefit?
Se un veicolo è preso a noleggio e viene assegnato in uso promiscuo al dipendente, rientra nella nozione di fringe benefit e il relativo valore si calcola con le regole ordinarie (ACI × 15.000 km × percentuale). È, però, pratica comune che il canone comprenda servizi (manutenzione, assicurazione), perciò occorre definire nel contratto come venga attribuita la quota imponibile al dipendente e conservare contratti e fatture a supporto della dichiarazione.