
Emissioni CO₂ auto: definizione, calcolo e significato WLTP
Per ridurre l’inquinamento atmosferico è importante sapere come si calcolano e in che modo diminuire le emissioni di CO2 delle auto.
Come calcolare e ridurre le emissioni di CO2
Le migliori soluzioni per la riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli
Le emissioni di CO2 delle auto sono tra i principali responsabili dell’effetto serra e dell’inquinamento dell’aria nelle aree urbane. Scopriamo cosa sono esattamente le emissioni di anidride carbonica e di altri gas nocivi dei veicoli, per capire meglio come si calcolano e quali sono le soluzioni per ridurle.
Cosa sono le emissioni CO₂ e perché contano
L’anidride carbonica è un gas normalmente presente nell’atmosfera e influisce sulla termoregolazione del pianeta. La quantità eccessiva di questo gas provoca il surriscaldamento del clima terrestre, con ricadute negative sulla biosfera naturale. Dalla rivoluzione industriale ad oggi le emissioni di CO2 sono aumentate in modo considerevole, a causa del crescente utilizzo dei combustibili fossili e del modo in cui si è orientata la globalizzazione, che ha portato a livelli record di anidride carbonica nell’atmosfera, oltre alla concentrazione di altri gas altrettanto nocivi come il metano e il protossido d’azoto.
Il settore dei trasporti è uno dei responsabili delle emissioni di CO2, e dai resoconti dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, produce circa un quarto dell’anidride carbonica in Europa, di cui il 71,7%proviene, infatti, dalla circolazione stradale dei veicoli. La CO2 aumentata dalle auto è dunque un problema molto serio ed è per questo motivo che le istituzioni europee e nazionali hanno previsto degli appositi programmi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
Quali sono gli effetti delle emissioni CO2 delle auto?
Le emissioni di CO2 prodotte dalle auto causano un forte impatto ambientale:
· contribuiscono all’effetto serra; · incrementano il surriscaldamento terrestre, favorendo l’aumento di temperatura del clima del pianeta, principale causa del cambiamento climatico; · peggiorano la qualità dell’aria che respiriamo, un fenomeno molto intenso, specialmente nelle grandi città, aumentando il rischio di malattie.
Per questo motivo l’UE ha messo a punto il Green Deal europeo, una strategia che prevede l’abbandono graduale dei combustibili fossili sostituendoli con fonti energetiche rinnovabili ed ecologiche. Allo stesso tempo, il target sulle emissioni CO2 dei veicoli prevede una riduzione del 30% per gli autocarri entro il 2030, una diminuzione del 55% per le auto entro il 2030 e l’obiettivo di emissioni zero entro il 2035.
Quali sono i livelli di emissioni CO2 consentiti?
Per raggiungere gli obiettivi europei sono disponibili diverse agevolazioni per le auto green elettriche e ibride. In particolare, tra i benefici per i veicoli elettrici, in Italia molte Regioni offrono:
· esenzione dal bollo auto da 3 a 5 anni in base a quanto previsto dalla singola regione italiana; · accesso gratuito alle ZTL, come l’Area B di Milano, con la possibilità di circolare liberamente, in genere previa registrazione della targa; · la possibilità di parcheggiare nelle strisce blu senza pagare, usufruendo di posti gratuiti per lo stazionamento del veicolo.
Al contrario, sono previste restrizioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti, un esempio è il blocco alle auto diesel applicato in diverse città italiane, o i divieti a vari livelli dell’ingresso nelle ZTL urbane. Inoltre, i produttori hanno il compito di rispettare i limiti stringenti alle emissioni di CO2, con valori entro i 95 g/Km dal 2021 e non oltre 59 g/Km dal 2030.
Riduzione delle emissioni di CO2: la classificazione ambientale delle auto
Le restrizioni alla CO2 delle auto rendono sempre più importante conoscere quanto inquina la propria vettura, valori che incidono sulla sostenibilità ambientale, sulla mobilità e sui costi di gestione. Oltre alle limitazioni alla circolazione, infatti, i veicoli più inquinanti sono soggetti al Superbollo, una tassa aggiuntiva prevista per le auto più potenti e meno ecologiche.
Come si calcolano le emissioni CO₂ di un’auto
Il calcolo delle emissioni di CO2 è abbastanza semplice, in quanto basta prendere il valore indicato dal costruttore e moltiplicarlo per i chilometri percorsi in media in un anno. Il dato viene fornito in grammi per chilometro (g/Km), ed è riferito al ciclo combinato secondo i nuovi standard WLTP. Ovviamente, alcuni fattori come lo stile di guida e le condizioni del veicolo fanno aumentare o diminuire le emissioni di anidride carbonica della propria auto, perciò bisogna prestare attenzione ad alcuni accorgimenti. Ad esempio, è importante evitare accelerazioni e frenate brusche, non tenere oggetti inutili che incrementano il peso e usare con parsimonia il climatizzatore.
Per capire meglio vediamo alcuni esempi pratici, ipotizzando il calcolo delle emissioni di CO2 di veicoli diesel, benzina, GPL, metano e ibridi. I dati sono presi dall’edizione 2022 della Guida sul risparmio di carburante e sulle emissioni di CO2 delle autovetture, realizzata dagli allora Ministeri dello Sviluppo Economico, della Transizione Ecologica e delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, tenendo conto delle emissioni CO2 del libretto.
Emissioni CO2 auto diesel
- Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbo D 160 cv aut 4WD Super Business 145-147 g/Km;
- Audi Q3 2.0 110 kW aut 127-151;
- BMW 220d berlina 4p aut 126-147 g/Km;
- Fiat Tipo 1.6 Multijet E6d-final 113-125 g/Km;
- Mercedes-Benz C 220d aut 130-149 g/Km.
Emissioni CO2 auto benzina
- Audi A3 Sportback 1.5 110 kW MEC, 115-154 g/Km;
- BMW 318i berlina 4p aut, 143-165 g/Km;
- Citroen C5 Aircross PureTech 130 S&S, 130-155 g/Km;
- DS DS3 Crossback PureTech 100 cv 120-141 cv, 123-139 g/km;
- Ford Tourneo Connect Titanium 114 cv aut 5p, 149-160 g/Km.
Emissioni CO2 auto GPL
- Dacia Duster 4X2 1.0 TCe 100 cv ECO-G, 142-145 g/Km
- Fiat Panda 1.2 69HP MT, 122-123 g/Km;
- Hyundai i10 GPL 1.0 MPI due volumi 5p, 110 g/Km;
- Kia Stonic Style 1.2 82 cv GP sw man 5p, 114-125 g/Km;
- Lancia Ypsilon Gold 5p 1.2 69 cv MT5, 122-140 g/Km.
Emissioni CO2 auto ibride (mild e full hybrid)
- Alfa Romeo Tonale Hybrid 1.5 130 cv aut Super, 127-135 g/Km;
- Ford Kuga ST-Line 190 cv aut 5p, 124-146 g/Km;
- Jaguar E-Pace 23MY 2.0 I4 200 cv AWD Automatico, 200-218 g/Km;
- Land Rover Range Rover Evoque 23MY 2.0 I4 249 cv AWD automatico, 201-217 g/Km;
- Renault Captur Intens TCe 140 cv, 130-133 g/Km.
Emissioni CO2 auto ibride plug-in
- Audi Q3 e-tron 1.4 110 kW aut, 35-52 g/Km;
- BMW X3 xDrive30e sw 4p aut 4WD, 44-60 g/Km;
- Citroen C5X Hybrid Plug-in 225 E-EAT8 aut, 27-34 g/Km;
- Hyundai Ioniq 1.6 PHEV DCT 5p, 26 g/Km;
- Jeep Renegade Limited 1.3 190 cv AT6, 41-45 g/Km.
Differenza tra WLTP, NEDC e RDE
Il confronto tra WLTP (Worldwide Harmonized Light-Duty Vehicles Test Procedure) e NEDC (New European Driving Cycle) riflette il passaggio da un protocollo datato e idealizzato a una procedura più realistica: il WLTP introduce cicli di prova più lunghi, velocità più elevate e varie fasi di guida per rappresentare meglio il comportamento reale, sostituendo progressivamente i risultati sovrastimati del vecchio NEDC. A questo quadro si è affiancato l’RDE (Real Driving Emissions), che integra i test di laboratorio misurando gli inquinanti direttamente su strada tramite sistemi PEMS; RDE non annulla il WLTP, ma ne completa le rilevazioni, garantendo che limiti e omologazioni tengano conto delle condizioni d’uso reali. Queste modifiche normative mirano a fornire valori più attendibili per consumi, autonomia EV ed emissioni inquinanti.
Fattori che influenzano le emissioni reali
Le emissioni effettive dipendono da una molteplicità di variabili esterne e comportamentali:
· stile di guida; · traffico; · topografia del percorso; · condizioni ambientali (temperatura, vento e uso dell’aria condizionata).
Anche il carico trasportato, la pressione di gonfiaggio degli pneumatici, l’usura dei componenti e la taratura del veicolo influiscono: studi sperimentali mostrano, infatti, come cambiamenti fisiologici del percorso o del comportamento del conducente possano variare consumi ed emissioni in modo significativo rispetto ai valori di omologazione.
Come ridurre le emissioni di CO2 delle auto
Per diminuire le emissioni inquinanti delle auto bisogna passare ai veicoli elettrici e ibridi, l’unica opzione davvero efficiente e sostenibile, che comporta anche benefici economici, permettendo di evitare le restrizioni alla circolazione e l’aggravio dei costi previsti per le vetture inquinanti.
Perché è utile conoscere le emissioni CO₂ del proprio veicolo
Conoscere le emissioni di CO₂ di un veicolo è fondamentale per valutare costi operativi, impatti normativi e opportunità fiscali: i valori ufficiali orientano calcoli di TCO, ammissibilità a incentivi e scelte di flotta in ottica compliance con obiettivi aziendali e limiti legislativi. Inoltre, trasparenza su CO₂ e consumi agevola decisioni d’acquisto orientate all’efficienza e permette di stimare i risparmi su carburante o energia, nonché la possibile esposizione a tasse o penalizzazioni in mercati che legano la fiscalità alle emissioni. A livello pubblico, dati affidabili supportano politiche industriali e misure d’incentivo efficaci per la decarbonizzazione del trasporto.
Noleggio a lungo termine e mobilità sostenibile
Inoltre, è possibile scegliere la formula del noleggio a lungo termine, un servizio adatto alle esigenze quotidiane, in quanto consente di cambiare spesso la macchina con un modello sempre aggiornato ed ecologico.
Il noleggio offre servizi dedicati per i privati, ma anche per le aziende che vogliono diminuire il proprio impatto ambientale con le soluzioni di mobilità elettrica integrata.
Allo stesso tempo, sono disponibili servizi dedicati alla mobilità urbana, per implementare al noleggio dell’auto anche un veicolo sostenibile per coprire l’ultimo miglio, ad esempio come il monopattino elettrico.