
Come calcolare il costo di un viaggio in auto
Calcolare il costo di un viaggio in auto consente di pianificare il budget per gli spostamenti ed essere più consapevoli delle spese.
Come calcolare il costo di un viaggio in auto?
I principali costi da calcolare per un tragitto in auto
Un tragitto in macchina comporta inevitabilmente una serie di costi, dalla spesa per il carburante o la ricarica a quella per i pedaggi e le eventuali riparazioni d’urgenza. Vediamo come calcolare il costo di un viaggio in auto, con tutti i fattori da considerare e alcuni consigli utili per risparmiare.
Come calcolare il costo di un tragitto in auto
Viaggiare in auto significa anche affrontare dei costi per il tragitto in macchina, alcuni dei quali sono facilmente prevedibili mentre altri sono variabili e dipendono dalle proprie esigenze e dal verificarsi di alcuni inconvenienti. Essere consapevoli dei costi dei viaggi in auto permette di pianificare meglio gli spostamenti, che si tratti di una vacanza o di un viaggio di lavoro.
Per quanto riguarda i costi fissi ci sono innanzitutto le spese per il pedaggio autostradale, se l’itinerario prevede l’utilizzo dell’autostrada e il pagamento del casello. Inoltre bisogna considerare anche la spesa per il carburante o l’energia, a seconda se si guida una macchina con motore endotermico oppure un’auto elettrica alimentata a batteria.
Esistono poi dei costi variabili, come le spese necessarie per la preparazione del viaggio in macchina, le soste negli autogrill, i parcheggi del veicolo a pagamento ed eventuali pernottamenti in hotel negli itinerari più lunghi. Bisogna tenere conto anche degli imprevisti, ad esempio la foratura di uno pneumatico o il costo del carro attrezzi in caso di guasto del veicolo.
Un altro aspetto poco considerato sono i costi indiretti, ossia tutte quelle spese non legate direttamente al viaggio in macchina ma conseguenti all’utilizzo del veicolo. Si tratta ad esempio dell’usura di alcuni componenti come gli pneumatici e i freni, oppure la perdita di valore della vettura con l’aumentare dei chilometri percorsi.
Come calcolare il consumo di carburante per un viaggio
La voce di spesa principale di un viaggio in auto è il costo del carburante o della ricarica. In genere spostarsi in macchina è mediamente più conveniente rispetto ad altre soluzioni di mobilità, soprattutto quando si viaggia in più persone e si dividono le spese per la benzina o la ricarica della batteria dell’automobile.
Il costo di carburante ed energia dipende dal consumo del veicolo in base all’efficienza del motore, ma anche all’itinerario scelto e alle stazioni di rifornimento utilizzate. Per risparmiare sulla benzina o la ricarica è necessario scegliere il tragitto più efficiente, invece di preferire quello più veloce e comodo per raggiungere la propria destinazione.
Allo stesso modo bisogna organizzare bene le soste per il rifornimento o la ricarica, individuando le stazioni di servizio dove il carburante costa meno come le pompe bianche senza logo o quelle situate al di fuori dell’autostrada, oppure risparmiare sul costo della ricarica dell’auto elettrica preferendo una ricarica più lenta.
Un modo semplice per calcolare il costo del carburante o della ricarica per un viaggio in macchina è ViaMichelin, un sito dedicato che consente di stimare la spesa in base al tragitto e alle caratteristiche del veicolo. Per i veicoli endotermici un’app utile è Prezzi Benzina, un servizio comodo che aiuta a risparmiare trovando le stazioni di rifornimento con le tariffe più economiche.
Come calcolare il costo del pedaggio autostradale
Per i lunghi viaggi in auto la seconda voce di spesa è rappresentata dal costo del pedaggio autostradale, ovvero la tariffa che bisogna pagare all’uscita dai caselli. Il prezzo del pedaggio in autostrada dipende da una serie di aspetti, come il tipo di veicolo, la presenza di infrastrutture come tunnel e ponti, oppure se si tratta di un tragitto in pianura o in montagna.
Di solito il costo del pedaggio prevede il pagamento di una tariffa unitaria al Km, quindi la spesa complessiva varia in base ai Km percorsi in autostrada. Più raramente si paga una tariffa fissa a prescindere dal chilometraggio, un meccanismo conosciuto come sistema aperto, che prevede l’applicazione di un importo fisso senza caselli ad ogni punto di entrate e di uscita.
Per calcolare il costo del pedaggio basta effettuare una simulazione online sul sito della concessionaria autostradale, una soluzione adatta quando bisogna percorrere dei tratti gestiti dalla stessa società. Altrimenti esistono servizi di terze parti come ViaMichelin, ma anche app come Google Maps consentono di visualizzare la tariffa del pedaggio in base al percorso.
Come calcolare i costi variabili di un viaggio in macchina
I costi variabili rappresentano un aspetto molto personale del viaggio, poiché a differenza di quelli fissi dipendono esclusivamente da come viene organizzato il tragitto in macchina. Prima di tutto bisogna decidere se effettuare delle soste per mangiare, anche per prendere un caffè e riposarsi qualche minuto prima di proseguire, fermate necessarie quando il viaggio in auto dura più di 3-4 ore.
Le soste in autogrill sono ovviamente più costose, ma permettono di risparmiare tempo fermandosi velocemente lungo il tragitto senza uscire dall’autostrada. Se invece si dispone di più tempo è possibile prevedere delle fermate fuori dall’autostrada, soprattutto se bisogna pranzare o cenare, ma in questi casi conviene approfittarne per fare rifornimento o ricaricare la batteria dove costa meno.
Un altro costo variabile è quello legato ai pernottamenti in caso di viaggi in auto molto lunghi, oppure quando bisogna dormire fuori e tornare il giorno seguente. La spesa dipende dal tipo di sistemazione scelta, con differenze di prezzo significative tra gli alberghi, ma basta una semplice ricerca online per confrontare le tariffe e scegliere l’opzione più adatta al proprio budget.
Come calcolare i costi indiretti e gli imprevisti di un viaggio in auto
I costi indiretti sono in assoluto quelli più difficili da calcolare, ma è importante essere consapevoli di questo tipo di spesa. Bisognerebbe capire quanto incide ogni viaggio sull’usura del veicolo e i costi di manutenzione, ma subentrano anche altri fattori come lo stile di guida, il tipo di percorso e le condizioni ambientali e atmosferiche.
Una soluzione efficace consiste nel dividere il costo medio di mantenimento del veicolo, includendo anche l’assicurazione e il bollo auto, per i Km percorsi abitualmente in un anno, per poi calcolare l’impatto di un singolo viaggio. Ad esempio, spendere 1.500 euro all’anno percorrendo circa 20.000 Km comporta un costo chilometrico di 0,075 euro, quindi un tragitto di 500 Km avrà un impatto di circa 37,5 euro sui costi indiretti.
Infine è opportuno prevedere un budget per gli imprevisti, qualora dovesse verificarsi un incidente o un guasto che richiede una riparazione urgente del veicolo. Gli interventi più lunghi potrebbero costringere anche a dormire in hotel prima di poter riprendere il viaggio, ad ogni modo è possibile tutelarsi con un’assicurazione dedicata o delle garanzie accessorie da aggiungere alla polizza RCA.
I vantaggi del noleggio a lungo termine per ridurre i costi dei viaggi in auto
Per razionalizzare i costi dei viaggi in auto una soluzione conveniente è il noleggio a lungo termine. Tra i numerosi vantaggi di questa formula c’è un canone tutto compreso che include tutti i servizi essenziali come la manutenzione, l’assistenza stradale e l’assicurazione, quindi è necessario pagare appena il bollo e i rifornimenti o le ricariche della batteria.
L’importo fisso del canone aiuta a gestire meglio i costi della mobilità, in quanto tutte le spese non include nel contratto sono facilmente prevedibili, come i pedaggi, la tassa automobilistica e il costo del carburante o dell’energia. Inoltre con il noleggio a lungo terminenon bisogna preoccuparsi della manutenzione e della svalutazione commerciale del veicolo, eliminando una parte considerevole delle spese per gli imprevisti e i costi indiretti dei viaggi in macchina.
Vantaggi e svantaggi nell’utilizzo delle calze da neve
Questi i tre vantaggi:
Nessun danno o logorio d’utilizzo per il veicolo Il materiale è, infatti, troppo flessibile e delicato rispetto a qualunque parte della carrozzeria di un veicolo per poterlo scalfire in qualche modo. No vibrazioni o rumore Se le catene dal canto loro lo fanno, nell’omologazione di progettazione delle calze da neve per auto non c’è riduzione del comfort interno dell’abitacolo per nessuno degli occupanti. Senza limitazioni d’uso Le calze da neve sono flessibili e versatili proprio per i materiali di fabbricazione e possono essere installate senza difficoltà anche in caso di gomme non catenabili.
A cui si sovrappongono due principali svantaggi:
Riduzioni performative È possibile che si rilevino diminuzioni della performance nei casi in cui sia richiesta una maggiore trasmissione di potenza: ad esempio, su manto stradale completamente ghiacciato. Delicatezza d’utilizzo Come accade anche per le catene, le calze da neve rischiano una ancor più repentina usura se non adoperate in maniera corretta o se lasciate indosso agli pneumatici anche in assenza di neve o manto gelato. Per superare i test d’omologazione sono comunque garantiti fino a 150 km su asfalto asciutto, senza riportare lesioni.
